I raggi UVA ultra-lunghi, in grado di filtrare attraverso nuvole e finestre, rappresentano una delle principali cause di invecchiamento cutaneo e, insieme ad altri raggi UVA e UVB, contribuiscono all’aumento del rischio di insorgenza dei tumori della pelle.
La Ricerca & Innovazione di L’Oréal è orgogliosa di presentare UVMune 400.
L'Oréal Research svela UVMune 400
I raggi solari e, in particolare, i raggi UVA lunghi, generano un impatto maggiore o minore sulla pelle a seconda del momento della giornata, della stagione, dell’altitudine e delle condizioni meteorologiche. Questi raggi raggiungono la nostra pelle tutto l’anno. L’Oréal ha lanciato UVMune 400, il primo filtro solare del Gruppo per proteggere efficacemente la pelle dai raggi UVA ultra-lunghi.
- L’80% dei segni dell’invecchiamento (pigmentazione e rughe) è causato dall’esposizione al sole1
- Il 95% dei raggi UV che raggiungono la Terra è costituito da UVA2
- Il 30% della radiazione UV si trova negli ultimi 20 nm dello spettro, tra 380 e 400 nm (UVA ultra-lunghi)
- 20x la pelle è 20 volte più esposta ai raggi UVA che ai raggi UVB3
UVB, UVA corti e UVA lunghi: quali effetti hanno sulla pelle?I raggi solari sono formati da raggi ultravioletti (UV) di lunghezze d'onda diverse. I raggi UVB (tra 280 e 320 nm) costituiscono al massimo il 5% degli UV e sono responsabili delle scottature. I raggi UVA rappresentano il 95% dei raggi UV che raggiungono la Terra e possono causare danni alla pelle, compreso l'invecchiamento. Gli UVA sono suddivisi a loro volta in UVA corti (tra 320 e 340 nm) e UVA lunghi (tra 340 e 400 nm), tra questi gli UVA ultra-lunghi (tra 380 e 400 nm). I raggi ultra-lunghi sono una delle cause principali dell'invecchiamento cutaneo e, insieme ad altri raggi UV, contribuiscono all’aumento del rischio di insorgenza dei tumori della pelle. Scopri di più sui raggi UV e sulla protezione quotidiana della pelle |
Sfruttare l'esperienza scientifica per la salute della pelle
Avvalendosi di oltre 85 anni di esperienza nella protezione solare e della sua straordinaria conoscenza scientifica della pelle, la Ricerca L'Oréal ha dedicato decenni allo sviluppo di filtri brevettati. Nel 1982 il Gruppo ha lanciato Mexoryl SX, un filtro che offre una protezione efficace contro i raggi UVA corti. Nel 1985 L'Oréal ha presentato Parsol 1789, il primo brevetto di fotostabilizzazione che ha permesso di filtrare i raggi UVA lunghi fino a 360 nm. Poi, nel 1989, ha lanciato Mexoryl XL, un filtro in grado di assorbire gli UVB e gli UVA corti, rendendo più efficaci anche l’azione degli altri filtri.
UVMune 400 aiuta quindi a prevenire gli effetti degli UVA ultra-lunghi sulla pelle, che comprendono:
- Stress ossidativo ;
- Pigmentazione ;
- Danni causati dal fotoinquinamento ;
- segni di fotoinvecchiamento come rughe, perdita di elasticità della pelle e macchie.
+ di 65 studi condotti durante lo sviluppo del nuovo filtro Mexoryl 400
6 pubblicazioni scientifiche*
25 brevetti depositati per Mexoryl 400
*4 sulla conoscenza dei danni cutanei indotti dai raggi UVA lunghi e sull'interesse a proteggere meglio la pelle da queste radiazioni e 2 su Mexoryl 400. Quattro ulteriori pubblicazioni sui benefici di questo nuovo filtro sono in fase di preparazione.
UVMune 400 è un filtro solare in grado di offrire una fotoprotezione ad ampio spettro. La Roche-Posay è il primo brand L’Oréal ad aver lanciato UVMune 400 attraverso la sua gamma Anthelios. Combinato con la tecnologia Netlock, offre una protezione estrema con una texture ultra leggera, non grassa e invisibile, resistente all'acqua, al sudore e alla sabbia. Con Anthelios UVMune 400, La Roche Posay protegge dai danni cellulari profondi legati ai segni dell'invecchiamento precoce e aiuta a prevenire i danni a lungo termine.
1 Flament et al. Effect of the sun on visible clinical signs of aging in Caucasian skin. 2013. Clin Cosmet Investig Dermatol. 6: 221-232
2 Battie and Verschoore. Cutaneous solar ultraviolet exposure and clinical aspects of photodamage. Indian J Dermatol Venerol Leprol. 2012; 78:9-14
3 New Insights in photoaging, UVA-induced damage and skin types. 2014. Exp Dermatol. 23(1):7-12